| Salve a tutti, sono Fausto Geremia e dopo 15 anni di studi, ricerche e collaborazioni con un numero svariatissimo di enti, riviste, siti internet, sul paranormale e sui misteri inspiegabili, mi trovo oggi a raccontarvi un episodio che ho vissuto in prima persona pochi giorni fa.
Nella settimana dal 4 al 11 gennaio ho prenotato un viaggio con mia moglie Raffaella nelle terra del mistero per eccellenza, l'Egitto. Tappa cruciale dopo il Cairo è stata la piana di Giza, ben nota per le maestose piramidi che ancora oggi, che siamo ormai nel 2010, ci incuriosiscono e ci lasciano a bocca aperta per i misteri che racchiudono.
L'ingresso è d'obbligo per un appassionato di misteri come me, che già da solo avevo visitato nel 1998 quei favolosi monumenti ma che ora potevo mostrare agli occhi curiosi della mia compagna che ha sempre visto i miei sforzi come un hobby, un passatempo ludico.
Fatta la solito visita alle zone visitabili, con le guide pronte a raccontare le solite storie sulle stanze del Re e della Regina e sulla impossibilità odierna di riprodurre queste bellezze, ho addocchiato un cinquantenne egiziano che avevo conosciuto alla conferenza di Poitiers lo scorso ottobre, ovviamente sulle tecniche costruttive delle piramidi.
Scambiandoci due parole ho subito notato una sua evidente agitazione, un'ansia, il che gli ho chiesto se tutto fosse apposto.
Sapendo che comunque non ero un turista sprovveduto o un giornalista ficcanaso, mi si avvicina all'orecchio bisbigliando: "C'è qui uno di loro..."
Io, che di teorie ne conoscevo tante, non capivo bene cosa intendesse.
Il che mi faccio spiegare, sempre in inglese, essendo la nostra lingua comune, che a quanto pare, era presente li nelle piramidi ---------------- -------------------------- ------------------- ------------------- ----------------- -------------- --------------- --------------- ----------------- --------------- --------------- --------------- ------------------ -------------------- -------------------. Molti di voi sapranno della teoria che ------------------------------------------- ----------------------------- -------------------------------------- --------------------------------------------, ebbene, pur avendola finora ritenuta infondata, ho dovuto con i miei occhi cambiare opinione.
Io stupido ma felice come un bambino di 5 anni, mi sono allarmato per poterlo vedere. L'amico Hassar mi procura una strada per una stanza un po occultata ma nemmeno lontano dal "grande pubblico".
Qui vedo ------- ----- ----- ----- -------- ------- ------- ------------- ----- ------- ---- ------- --- ------- ---- ------ --------- ---------- ---- -------- ---. Era circondato da varie autorità locali, o chissà di quali servizi o agenzie.
In quei dieci secondi vidi anche che ---------- ------ ------------ -------- , ----------- ----- --------- ------------ --------- ------------ ----------------- --------------- ------------- -----------------------.
L'egiziano mi disse che dovevamo andare, forse qualcuno lo spinse a cacciarmi. Io continuai la visita con la moglie, che per indisrezione era rimasta ad attendermi tra la folla.
Usciti dalla piramide, cosa ancora più strana, ci fermano dei militari e un uomo, che parlava inglese, a mio parere madrelingua.
Mi ha chiesto cosa avevo visto. Già il fatto che sapeva che io l'avevo visto mi rendeva stranito, tra tutta la folla, fermò solo me.
Mi invitò di non parlare dell'accaduto.
E questo invito fu talmente immediato che controllando poco fa il conto bancario, che tra l'altro nessuno dovrebbe sapere, ho notato un versamento copioso da parte di una nota agenzia americana.
Per ora non mi dilungo oltre ma posso fornire prove che ciò che dico è vero ed è bene che tutti lo sappiano.
|
