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Scheda di Mauro Astolfi insegnante di danza contemporanea, Amici di Maria De Filippi

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francesco_88
CAT_IMG Posted on 28/7/2008, 15:23




Conosciamo meglio, attraverso varie informazioni raccolte in giro, il nuovo insegnante di danza contemporanea: Mauro Astolfi.

BIO:

Mauro Astolfi ha costruito il suo stile e il suo metodo attraverso l’integrazione di diverse forme espressive del movimento contemporaneo andando a utilizzare in modo non ordinario tutti gli elementi che ogni forma di danza poteva offrire.

La sua formazione prevalentemente internazionale tra l’Europa e gli Stati Uniti gli ha permesso di condividere esperienze molteplici e differenti nel campo artistico che sono poi alla base della sua attuale ricerca . La spinta da sempre è stata nella direzione della coreografia intesa come evoluzione continua del movimento e delle sue infinite interazioni con la tecnica rigorosa così come la pura gestualità che ha legato insieme in quel mix di energia , forza e virtuosismo che sono alla base del successo della sua compagnia, la Spellbound Dance Company, tanto da divenire negli anni un esempio e un punto di riferimento ispirazionale per diversi giovani coreografi emergenti. Dopo l’esperienza in America nella Compagnia di Paul Taylor la spinta alla creazione coreografica l’ha portato a firmare già le prime creazioni negli USA per la Jeff Roberge’s Agency. Rientrato in Italia ha fondato nel 1994 la Spellbound dance Company per cui ha creato numerosissime produzioni anche in collaborazione con altri artisti( Marco Schiavoni, Enzo Aronica, Quintetto Estravagario) .

I titoli di maggiore successo sono sicuramente quelli dal 2000 in poi , anno in cui Vittoria Ottolenghi diede inizio a una lunga collaborazione che vide le coreografie di Astolfi rappresentate in “maratone” e galà televisivi di grande successo : nel 2000 a Pistoia al Teatro Canzoni per “danza Duemila” , nel 2001 al Festival di Todi di Simona Marchini , “Una maratona per Verdi”sempre sotto la firma di Vittoria Ottolenghi e allo stesso Festival nel 2003 questa volta in una kermesse in omaggio a Peter Gabriel, nello stesso anno ad Ascoli Piceno per il Gala televisivo di Ottolenghi e Cappelli “Notte di duelli e di magia”. Nel 2003 Astolfi è ospite con le sue coreografie del Gala Rai di Vittoria Cappelli “ Voci in una notte di mezza estate” da Sepino e nel 2004 è a Napoli sempre chiamato da Vittoria Cappelli per la kermesse in mondovisione “Emozioni” dedicata a Lucio Battisti.

Nel 2004 è coreografo per Kitonb Extreme Theatre Company e nel 2005 è coreografo per Thatreschool di Amsterdam.

Nel 2006 il Teatro Verdi di Pisa chiede la prima nazionale della nuova creazione “Duende” per Spellbound dance Company e nello stesso anno il Festival Internazionale di Maiori in collaborazione con l’Azienda Soggiorno e Turismo di Maiori commissionano e coproducono il titolo “Carmina Burana” che ad oggi risulta la produzione più richiesta della Compagnia, record di incassi nell’estiva 2007 e tutt’ora in programmazione nei principali Teatri ( solo per citarne alcuni, Teatro Verdi di Pisa, Teatro Curci di Barletta, Teatro Italia di Roma, Teatro Masini di Faenza, Teatro Comunale di Carpi, Teatro Giuditta Pasta di Saronno, Teatro Metropolitan di Piombino, Teatro Comunale di Bitonto, Teatro Comunale di Cormons, Teatro Comunale di Orvieto).

Le coreografie di Astolfi sono state rappresentate con successo oltre che in italia in Croazia, Francia, Germania tant’è che la Fondazione Ricasso di Malaga ha commissionato una nuova creazione per Spellbound per la stagione 2008.

Oltre all’attività di coreografo Mauro Astolfi è costantemente impegnato come guest teacher nei maggiori centri di danza internazionali in città come Tokyo, Parigi, Londra, New York, Zurigo, Stoccolma, Amsterdam, Los Angeles oltre che in numerose strutture italiane.

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INTERVISTA:

MAURO ASTOLFI

il ricercatore di gestualità


«Riconosco il talento quando vedo una grande energia che si irradia»


di Roberta Bezzi

Occhi attenti e brillanti, una voce pacata e modi garbati.
Puntuale, preciso, professionale. Si presenta così Mauro Astolfi, uno tra i più apprezzati insegnanti e
coreografi, da anni considerato anche uno dei personaggi più in vista nel panorama della danza italiana. La sua fama è arrivata ben oltre, a Londra come a Parigi, a New York come a Stoccolma, al pari del suo stile basato su contaminazioni stilistiche, creato e perfezionato nel corso del suo girovagare fra Stati Uniti ed Europa. Viaggi di ricerca, viaggi di studio, viaggi guidati dall’istinto come dalla ragione, come un certosino di altri tempi per confrontarsi e incontrare i migliori coreografi e ballerini, per migliorarsi tecnicamente e arricchirsi umanamente. Il risultato non è solo la notevole classe che i critici gli attribuiscono e il pubblico apprezza ma anche un ampio bagaglio di esperienze e conoscenze che lo rende particolarmente amato dagli allievi dello Ials di Roma e di tutte le scuole
in cui svolge stage.

D. A cosa associ la parola danza e cosa rappresenta per te?
R. La danza è anzitutto movimento e per me è una passione, la grande passione per il movimento.
D. Cosa ti ha portato alla danza e quali esperienze avevi maturato prima?
R. Avevo una propensione per il movimento ancora prima di conoscere la danza. Come è inevitabile, d’altra parte, per chi è cresciuto in stretto contatto con un padre insegnante di educazione fisica. Mi ha trasmesso l’amore per lo sport in generale e da bambino, per alcuni anni, mi sono dedicato alla ginnastica artistica. La scoperta della danza è stata successiva, intorno ai quindici anni, quando sono rimasto letteralmente affascinato guardando in televisione “Cyd Charisse”, un film in bianco e nero che raccontava la storia della nota ballerina degli anni Cinquanta. In quel preciso momento, la danza mi è apparsa come la massima sintesi della bellezza
associata alla raffinatezza. Qualcosa da provare, da vivere e così ho cominciato a studiarla.
D. Quando si imbocca una strada che può influenzare per sempre la vita, si attraversano varie fasi che inevitabilmente coinvolgono istinto e ragione. Qual è stato, se c’è stato, il tuo punto del non ritorno?
R. L’istinto mi ha guidato verso la danza e l’istinto mi ha portato a trasferirmi negli Stati Uniti, a soli diciassette anni e mezzo. La verità è che avevo conosciuto una ragazza americana che studiava
letteratura italiana a Roma, me ne sono innamorato perdutamente e quando è arrivato il
momento del suo ritorno, ho deciso di partire con lei per non perderla. Una scelta forse azzardata ma che, nel lungo termine, si è rivelata decisiva per il mio futuro professionale perché è a New York che ho iniziato a fare sul serio. Ed è lì che ho approfondito le tecniche classiche e contemporanee, grazie a una borsa di studio che inizialmente mi ha permesso di studiare alla Taylor Dance School dove, per due anni, sono andato in scena tra le fila della compagnia giovanile.
D. Anni di intenso studio che ti hanno aperto le porte di una carriera brillante. Qual è l’incontro che non dimentichi?
R. Di certo, quello con Jeff Roberge quando mi sono trasferito a Los Angeles. Un vero genio della coreografia che aveva messo in piedi una compagnia con pochi soldi. Avevo vent’anni e per tre anni gli sono rimasto al fianco come assistente coreografo, riuscendo così a crescere molto da punto di vista compositivo e coreografico. Ho firmato alcune coreografie per una fortunata serie di produzioni che hanno riscosso un buon successo di pubblico e critica e ho preso consapevolezza che, da quel momento, partiva la mia carriera.
D. Come è proseguita la tua ricerca coreografica che ti ha portato a creare uno stile tutto tuo, frutto di una originale contaminazione fra gestualità diverse?
R. In modo spasmodico. Sono stato per otto anni a Londra, prima di ritornare ancora negli Stati Uniti. Ho rallentato lo studio come danzatore, proprio per andare a scovare i migliori coreografi al mondo da cui attingere qualcosa di nuovo. Ho approfondito le mie conoscenze sull’hip hop a Los Angeles e poi, sono stato attratto da David Parson, un vero innovatore nei primi anni Ottanta, nella danza moderna. Questi anni di ricerca e studio mi hanno permesso di immagazzinare tanto per insegnare a rompere gli equilibri e a crearne di nuovi.
D. È questo nuovo modo di concepire e sentire la danza contemporanea che cerchi di trasmettere nelle lezioni e nei seminari di composizione coreografica che tieni in Italia e all’estero, oltre che attraverso la tua Spellbound Dance Company?
R. Sì, certo. Sono piuttosto critico nei confronti di molti insegnanti che egoisticamente hanno paura di perdere gli allievi migliori e, di conseguenza, una cospicua retta mensile finendo così per bloccare molte carriere. Alcuni di questi ragazzi, defraudati del sogno d’infanzia, cercano poi di recuperare
aprendo una scuola di danza trovandosi però nella condizione di aver poco da trasmettere perché non hanno sperimentato. La mia compagnia è formata da ragazzi provenienti da tutta Italia e faccio continuamente audizioni, a Roma soprattutto ma anche durante le mie lezioni.
D. Come riconosci un giovane promettente?
R. La dote principale è l’energia con cui uno si approccia al lavoro. Alcuni si approcciano con il minimo sindacale, altri ancora invece godono di ciò che fanno in quel momento. Riconosco il talento quando vedo una grande energia che si irradia, coinvolgendo anima e corpo. Certamente poi, occorre un minimo di disciplina perché il talento da solo non basta.
D. Chi è stato il primo a vedere l’energia che era in te?
R. Mio padre. Poco prima di compiere l’esperienza statunitense, ho un ricordo nitido dei miei sogni di notte quando immaginavo i movimenti del corpo e già cercavo di capire come trasformarli. Di giorno copiavo gli insegnanti in tutto, nel modo di muoversi, nel modo di mangiare. Mio padre si
accorse di questo e, ripetendo una frase del Vangelo, mi disse: “Dove sono i tuoi pensieri, là c’è anche il tuo cuore e la tua energia”. Voleva farmi capire che mi sosteneva e che forse stavo trovando la mia strada.
D. Quale momento della tua carriera ricordi con maggiore emozione?
R. Avevo 23 anni e mi trovavo a Santa Barbara, negli Stati Uniti. Ero molto insicuro e mi sono trovato a ballare con danzatori provenienti da altre compagnie con alle spalle almeno dieci anni di esperienza. Temevo di non riuscire a stare al loro passo, ma alla fine ho ricevuto i complimenti da tutti. Da lì ho capito che credendo in ciò che si fa si riesce a dare di più.
D. E il lavoro che più ti è piaciuto?
R. Potrei citarne molti, ma mi è rimasto soprattutto impresso “Quattro. Il disordine delle stagioni” con musiche di Marco Schiavone che, dopo la prima all’Olimpico di Roma, è andato più volte in scena in diversi teatri italiani ed è ancora in tour. È stato uno spettacolo importante per la mia compagnia che ha commosso il pubblico e convinto la critica.
D. Quando e perché ti è venuta l’idea di una compagnia di danza tutta tua?
R. Ho fondato la Spellbound nel 1994. La danza mi ha dato molto: ho ballato fino a 31 anni quando un’ernia alla schiena mi ha impedito di continuare quel tipo di attività, poi mi sono dedicato alla coreografia e all’insegnamento. La compagnia rappresenta una voce nuova, la sintesi e il senso stesso di una danza che vuole irrompere senza filtri né schemi per andare a risvegliare l’entusiasmo e l’attenzione di un pubblico troppo spesso disabituato e forse anche un po’ intimorito al pensiero di emozionarsi davanti a un corpo in movimento. La danza è prima di tutto un mezzo espressivo per convogliare emozioni e sensazioni.
D. Rivelaci un grande sogno nel cassetto.
R. Semplice quanto ambizioso: portare le compagnie italiane a livello internazionale per smettere di vivere di sola importazione. Il mio sogno è di lavorare e creare in Italia. Dopo anni passati a coreografare per grandi compagnie straniere, vorrei sviluppare e consolidare collaborazioni con artisti e compagnie italiani. Vanno in questa direzione i lavori realizzati con il Balletto di Toscana, i Kitonb, il Quintetto Estravagario.
D. Quali interessi ti piace coltivare nel tempo libero?
R. Adoro usare il computer in modo creativo e dedicarmi all’editing video.
 
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birikino12
CAT_IMG Posted on 28/7/2008, 21:18




mmm..non lìho mai sentito nominare
 
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francesco_88
CAT_IMG Posted on 28/7/2008, 21:35




CITAZIONE (birikino12 @ 28/7/2008, 22:18)
mmm..non lìho mai sentito nominare

:humm: Io l'ho già sentito nominare da qualche parte, ma non ricordo precisamente dove e in che occasione xD

Cmq dal curriculum mi sembra un ottimo professionista, sicuramente sarà un bravo insegnante, e poi adoro la danza contemporanea :D
 
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birikino12
CAT_IMG Posted on 28/7/2008, 21:42




sisi..lo penso anche io xD...ho cercato su youtube qualche video suo...ma ci sn altri ballerini che ballano... XD
 
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!meravigliosacreatura!
CAT_IMG Posted on 2/8/2008, 20:48




La sua assistente coreografa si chiama Beatrice Bodini.
 
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foxmulder85
CAT_IMG Posted on 3/8/2008, 14:20




CITAZIONE (!meravigliosacreatura! @ 2/8/2008, 21:48)
La sua assistente coreografa si chiama Beatrice Bodini.

e chi e'?
 
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birikino12
CAT_IMG Posted on 3/8/2008, 15:33




devo dire che sono entrambi molto noti XD
 
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wcassandra
CAT_IMG Posted on 3/8/2008, 15:50




mai sentiti nominare...speriamo bene...speriamo che il fondo l'abbiamo già toccato quest'anno... :roll:
 
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simodà
CAT_IMG Posted on 1/9/2008, 02:26




devo dire che è proprio belloccio.. si si..
sarà amico dello zanforlin..
 
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denghiu
CAT_IMG Posted on 1/9/2008, 02:39




CITAZIONE (simodà @ 1/9/2008, 03:26)
sarà amico dello zanforlin..

speriamo di noo
 
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^Robyna
CAT_IMG Posted on 1/9/2008, 13:39




...carino *-*
dal nome mi sembrava vecchio huahua
 
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foxmulder85
CAT_IMG Posted on 1/9/2008, 17:04




CITAZIONE (simodà @ 1/9/2008, 03:26)
sarà amico dello zanforlin..

magari qualcosa piu' di amico

:roftl:
 
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CAT_IMG Posted on 3/9/2008, 23:09
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beh non è affatto male.....
 
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matapple
CAT_IMG Posted on 25/9/2008, 16:03




kissà e sra contro o pro la celentano...io spero pro
 
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febo1000
CAT_IMG Posted on 26/9/2008, 12:20




Sicuramente PRO-celentano...

come ho detto in un altro topic, l'anno scorso la celentano era sola contro 3 ( steve,garrison e maura ) astolfi secondo me lo hanno preso per dare man forte alla celentano, stessa cosa per il canto, l'anno scorso Jurman era solo contro grazia e palma, la scalise sicuramente sarà pro-jurman...
 
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24 replies since 28/7/2008, 15:23   9229 views
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